La scelta sostenibile delle aziende

Appena una quindicina di anni fa facevano capolino le “aziende virtuose”, realtà imprenditoriali che inauguravano una convivenza diversa con il territorio. Rappresentavano dei Case History per il settore industriale e perseguivano lo scopo di sensibilizzare ai temi ambiente, territorio e socialità.

 
Queste aziende avevano già reso chiaro quanto, dotare soprattutto le realtà del primo e secondo settore di impianti fotovoltaici, di sistemi di gestione virtuosa dell’acqua, di riduzione di rifiuti e del solare termico, producesse un enorme risparmio economico ed un sensibile aumento della qualità percepita dell’ambiente di lavoro.
Da allora però qualcosa è cambiato e in ballo c’è molto di più.

Il Pianeta è evidentemente in affanno e se l’umanità vuole ancora abitarlo deve adottare stili di vita e produttivi sostenibili, occorre puntare all’autosufficienza e al risparmio energetico, contraendo l’impronta ambientale.

Non sono soltanto i paesi esportatori di materia prima con le loro politiche internazionali a obbligarci a questo, ma le risorse stesse; “esauribili” per natura, prima o poi innescheranno criticità anche nei paesi che oggi possono contare su giacimenti propri di gas, petrolio, carbone.
Quella della sostenibilità è quindi una strada obbligata, condizione stessa per la prosecuzione delle attività industriali e anche di servizio che diversamente potrebbero affrontare costi insostenibili e una conseguente domanda sempre più ridotta.

Nel prossimo futuro, inoltre, il consumatore sarà molto più attento e critico, già ora il settore della green economy registra una crescita esponenziale dovuta a un orientamento molto chiaro di chi acquista o utilizza servizi.
L’esempio più lampante arriva dall’impattante comparto turistico che si sta trasformando con l’obiettivo di offrire esperienze di qualità e “leggere” nella loro impronta ambientale.   

Le aziende hanno finalmente diverse opportunità per la transizione ecologica.
Possono diventare parte dell’economia circolare, gestendo i propri rifiuti, reimpiegandoli nei percorsi produttivi secondari; possono dotarsi di impianti solari e del solare termico; possono acquisire e stoccare acqua piovana per i propri impianti; possono soprattutto creare reti di partenariato con altre aziende con cui scambiare risorse, forniture e competenze.

Ma la chiave vera sta nell’investire in figure professionali competenti, capaci di trovare costantemente fondi e finanziamenti disponibili sotto diverse forme, soluzioni e idee innovative.

Il futuro delle aziende insomma è essere in evoluzione.