Si possono traghettare le abitazioni di vecchia generazione nel futuro? Da qualche anno sì, ed infatti attraverso l’iniziativa privata, i fondi dedicati, bonus ed agevolazioni, molto è stato fatto per ampliare il parco di impianti fotovoltaici distribuito sui tetti delle nostre città.

Finita l’epoca del superbonus 110 (di cui stanno ancora usufruendo coloro che sono in dirittura d’arrivo con gli investimenti fatti ed eseguiti negli ultimi anni) molti si sono chiesti cosa ci riserverà il prossimo futuro.
Nel 2023 è stato perfezionato il disegno del “Fondo Nazionale Reddito Energetico”, ovvero proprio della nuova misura governativa che si pone come obiettivo quello di unire la finalità green a quella sociale.

Il Fondo Nazionale Reddito Energetico in sintesi

Il Fondo Nazionale Reddito Energetico conta duecento milioni di euro messi a disposizione (tra il 2024  e il 2025) delle famiglie con un ISEE basso e in stato di disagio economico, per installare impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo; l’80% è destinato alle regioni del Mezzogiorno e può essere incrementato da misure regionali (o in generale locali), autonomamente messe a disposizione.

Esso è stato pensato per ridurre la forbice sociale e contrastare la povertà sempre più dilagante, determinata, tra le altre cose, dall’aumento del costo dell’energia degli ultimi anni e dal caro bolletta.

Quest’ultimo in particolare si è visto incidere in modo collaterale e pesante sulla spesa del nucleo familiare e sulla sua qualità di vita.

Accedere al fondo Nazionale Reddito Energetico

I requisiti base finora individuati per poter usufruire del fondo sono sintetizzabili così:

  • Possesso di un ISEE sotto i 15.000 €

  • Possesso di un ISEE sotto i 30.000 € con un minimo di 4 figli a carico

  • Possibilità di installare un impianto tra i 2 e i 6 Kw (né inferiore, né superiore) su una superficie di propria, esclusiva pertinenza.

Coloro che disporranno di un impianto finanziato con questa misura potranno di fatto godere dell’energia autonomamente prodotta e soddisfare il proprio fabbisogno senza preoccupazioni per la bolletta. 

Regione Basilicata, bando per i non metanizzati

A proposito delle misure locali che si vanno ad affiancare al Fondo Nazionale, attualmente di grande interesse è il bando della Regione Basilicata per i non metanizzati, ovvero per coloro che pur avendo un contratto per il consumo energetico non possiedono un allaccio alla rete Metano, dunque sono sprovvisti di PDR gas.

La Basilicata è una regione punteggiata da città, micro borghi e case rurali distribuite su un territorio geograficamente complesso e in alcuni casi sfornito di grandi infrastrutture di collegamento. In più, essendo una regione interna e perlopiù montuosa, risente più di quelle confinanti di inverni rigidi e nevosi.


La misura punta dunque a sostenere i cittadini nei consumi domestici e a distribuire uniformemente una rete di produzione energetica rinnovabile attraverso impianti fotovoltaici, ma anche di solare termico, micro eolico ed altro.

I beneficiari del contributo a fondo perduto potranno impiegare gratuitamente l’energia autoprodotta affrontando inverni più sereni.
La presentazione della domanda è a cura dell’operatore (per es. Geco Renew) che eseguirà i lavori di impianto e a cui è possibile fare riferimento per i dettagli di regolamento. 


Per tutte le info, non esitare a contattarci.

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